Roberta Serenari:
 Il Realismo Incantato dell'Universo femminile

La mente di ciascun essere vivente ha un'immmaginazione irreale. Prima della maggiore età si può trovare il piacere di creare anche con un guscio di mollusco trovato su una spiaggia. Non importa la forma, la fantasia fa il resto. Il talento "congenito" dell'artista Roberta Serenari, va oltre il limite della ragione. Se l'intelletto corrisponde ad un'area del cervello, la specialità nel creare e nello stendere il colore esiliando tutto lo spazio bianco di una tela, corrisponde a tutto il resto.
La Serenari è un'artista con la "A" maiuscola. Si rimane sbalorditi ammirando le opere della Serenari. Appena guardi i suoi dipinti non puoi fare a meno di rimanere basito. Il sorriso stampato in viso come un eterno gesto di fanciullezza, questo provocano i suoi dipinti. Gioia!
Per lei dipingere è un atto semplice e chiaro, un po' come passeggiare o sfamarsi. Guardando i suoi dipinti, si ha la senzazione dolce che danno le caramelle al contatto col palato. Ci si lascia prendere per mano, per farsi guidare verso un mondo che tutti sognamo, non c'è un angolo di tela in cui non vieni sedotto dall'irrefrenabile fantasia del suo "istinto creativo".
Le tele fantastiche di questa artista fanno sì che gli occhi si concentrino sulle immagini per portare l'immaginazione del fruitore fuori dagli orrori del mondo.Come si può concepire una cosa con tanta dolcezza se non la si ama?
Come scrisse Baricco: "accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde" Roberta serenari per tutti gli estimatori è la risposta alle tante domande poste da questa nobile arte chiamata pittura. A tal propositolascio l'artista rispondere ad alcune mie domande.

C'è provocazione nei tuoi dipinti?
No. Non è nelle mie intenzioni. Il mio fare pittura è esprimere sincerità, che vuol poi dire esporsi con incoscienza allo sguardo dello spettatore il quale ci rimanda, come in uno specchio, l'immagine deformata del proprio sentire.
Ti ritieni una simbolista?
Non so mai dare una definizione alla mia pittura, forse il "realismo magico"è la definizione che più si avvicina. Il "Simbolo" è un elemento di comunicazione che mi serve per indicare una strada d'interpretazione, ma che poi non dichiara certezze anzi suggerisce dubbi.
L'ultimo libro che hai letto?
La "Ricerca del tempo perduto" di Proust
Il tuo futuro nell'arte?
Dipingere.
Cosa cambieresti all'attuale sistema dell'arte?
Ci sarebbe da dire molte cose. Per esempio che il "Sistema Artre" non ha più nulla a che vedere con l'espressione artistica ma piuttosto con le multinazionali. Vorrei avere una bacchetta magica, soprattutto per salvaguardare i giovani che si affacciano fiduciosi ed ignari nel mondo artistico, per spazzare via tutto quel fitto sottobosco di personaggi inutili all'Arte e che si aggirano come sanguisughe, vivendo alle spalle degli artisti, chiedendo soldi e affittando pareti. Ed ancora vorrei incontrare più "critici d'Arte" degni di questo nome come i veri letterati e studiosi d'Arte di un tempo, e un po' meno "curatori" di oggi.
Il complimento più grande?
E' quello che viene da un amico-artista di cui ho grande stima e ammirazione.